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mercoledì 26 maggio 2010

Linee generali del carattere di un alano

Il carattere dell’Alano è l’aspetto più affascinante della razza.
Lo standard dell’alano ha sempre dato importanza al carattere di questo cane, e quello attualmente in vigore, più dei precedenti, mette in risalto le qualità da ricercare e i difetti da penalizzare. Viene definito “ cane da accompagnamento, adatto a vivere in famiglia” , sottolineando la sua indole istintivamente buona, l’attaccamento ai membri della famiglia, l’equilibrio e la mancanza di aggressività. La timidezza o, peggio, la paura e l’aggressività vengono considerati difetti da penalizzare anche gravemente. Tutto ciò è giusto e logico e, in pratica, lo standard riferisce semplicemente le doti che devono essere proprie di ogni buon cane da guardia, tali da renderlo adatto a vivere con l’uomo e nella sua società.
Esiste, in linea di massima, una grande omogeneità di carattere tra gli alani. In altre parole, è facile riscontrare in tutti i soggetti caratteristiche comuni assai particolari e proprie della razza. Tutto ciò a patto che siano stati allevati e cresciuti nella giusta maniera.
E’ interessante occuparci, per un attimo, di un discorso più ampio rispetto al carattere del cane in generale e all’interpretazione che l’uomo ne dà. A voler ben guardare non vi sono aspetti che abbiano un valore assoluto. La verità delle esigenze e dei desideri di ogni padrone talora fa sì che ciò che per uno è bene, sia male per un altro. Valga un esempio per tutti: l’aggressività. Per chi desidera un guardiano per una casa isolata questa è una qualità indispensabile ; mentre diventa un grave difetto nel caso in cui il cane viva in un esercizio pubblico. L’ideale, d’altro canto, è il cane che sappia adattarsi col giusto equilibrio a entrambe le situazioni.
A questo punto, sorge naturale una domanda: da cosa dipende il carattere?
Nel suo “Psicologia Canina” del 1975, William Campbell. Studioso del comportamento dei cani, scrive: “ I cani nascono con un loro preciso orientamento comportamentale che si consolida con la crescita……. Le differenze di comportamento sono condizionate sia da fattori genetici sia da fattori ambientali. Esperimenti hanno dimostrato come l’ambiente delle prime settimane di vita può influenzare lo sviluppo del sistema nervoso, le dimensioni degli organi e l’equilibrio biochimico”. A proposito di quest’ultima affermazione valgono come esempio gli esperimenti che hanno dimostrato come un mammifero la cui crescita avvenga al buio completo, acquisisca una cecità anatomo-funzionale e , pur essendo dotato di apparato ottico normale, esso non possa avere un normale e completo sviluppo.
Il carattere di ogni cane è determinato da una componente genetica, da una ambientale e dall’interazione fra ambiente e genotipo. Il comportamento di ogni individuo evolve passando attraverso diversi “periodi” che variano a seconda dell’età. Un trattamento giusto o sbagliato in questi periodi può lasciare segni indelebili, condizionando il carattere futuro e provocando effetti che possono manifestarsi, magari solo in particolari situazioni, in età adulta. Bisogna tener presente che l’alano ha una crescita assai prolungata nel tempo e una maturazione abbastanza tardiva. Il sistema di vita delle prime settimane e dei primi mesi può essere preludio di differenze di temperamento fondamentali ; ciò è facilmente dimostrabile osservando varie situazioni che si riscontrano nella pratica. Visto che in questo periodo che avviene la socializzazione , le prime differenze sono rilevabili osservando da una parte i cuccioli nati presso piccoli allevamenti , privati esperti o comunque allevatori che abbiano dedicato loro molto tempo avendo contatti frequenti e continui, e dall’altra cuccioli che , al contrario, hanno avuto poche occasioni di essere maneggiati e toccati da esseri umani. Volendo generalizzare, sarà facile prevedere che i primi saranno adulti più sereni, equilibrati ed estroversi, mentre i secondi saranno facilmente timidi e introversi con tutto ciò che ne consegue , anche se , fortunatamente , difficilmente si trovano tra gli alani individui davvero aggressivi o mordaci.
Una facile, superficiale letteratura ha spesso dipinto l’alano come un bellissimo, grosso imbecille. Qualsiasi cronaca che abbia per protagonista un cane mordace stimola nei giornalisti poco informati, in cerca di notizie a effetto, facili e sproporzionate polemiche. Spesso il cane “crudele” (che tra l’altro ha sempre torto), purchè un po’ più grande di un cocker, viene identificato con un alano. Niente è più falso che accusare l’alano di avere indole violenta e aggressiva. Solo considerandolo un cane di poca personalità , apatico e inespressivo, è bugia altrettanto macroscopica.
La caratteristica più saliente che vorrei sottolineare nel carattere dell’alano, forse per le sue antiche origini, che lo hanno indirizzato a diventare fidato compagno dell’uomo, è il bisogno di contatto col padrone, il piacere di stare con gli esseri umani in genere. Secondo alcune tesi gli alani che possono vivere vicino al compagno umano, in famiglia, sviluppano pienamente la loro vera indole e possono raffinare e utilizzare la loro particolare, stupefacente intelligenza. In condizioni normali l’alano è fedele e affettuoso ed esprime queste doti con atteggiamenti particolari, generalmente comuni a tutti i rappresentanti della razza. Abitudine comune è quella di cercare un vero contatto fisico con il padrone, per esempio appoggiandosi se questi è in piedi, mettendogli la testa in grembo se, invece, è seduto, o salendogli in braccio col posteriore. Ciò che stupisce è la delicatezza delle maniere, in contrasto con la mole del cane.
Se l’invadenza è contenuta nei modi, lo è assai meno nella determinazione con cui ogni alano vuole ottenere ciò che desidera. Dopo un quarto di secolo passato con gli alani, continuo a stupirmi dell’ingegno con cui ognuno di loro sa architettare il piano che gli permetterà di ottenere quanto desiderato. Ciò spesso significa la ricerca del miglior confort, perché gli alani sono pigri e amano le comodità. Bastino alcuni esempi : la mia Greca, una mantel davvero geniale, sapeva che aspettando davanti alla porta avrebbe fatto alzare dalla poltrona chiunque la occupasse per permetterle di uscire in giardino , interpretando la sua volontà, e lei, rapidissima, si accoccolava sui “suoi” cuscini, ormai liberi e a disposizione. Un alano che si rispetti, poi non si siederà mai sul nudo pavimento: è in grado di rimanere in piedi, vicino al padrone, sospirando e attirandone l’attenzione, finchè questi non gli prenderà un tappeto, ma se ciò non avviene non è raro che dopo qualche minuto vada a prendersi da solo la coperta preferita, sistemandola però proprio vicino al “suo umano”. Già, perché in tutti gli atteggiamenti, e torno a sottolineare che ciò che dico è la semplice cronaca di vita quotidiana, quello che più ricorre e più si evidenzia è la necessità di rimanere vicino, fisicamente, al padrone. Anche quando sembra dormire profondamente, comodo e rilassato, un alano è pronto a scattare per seguire il padrone che, magari, cambia stanza e, pur di rimanergli accanto, è disposto a rinunziare al più comodo giaciglio.
Un atteggiamento assai caratteristico di tutti glia alani è quello di tentare a instaurare col padrone, lo dico senza paura di esagerare, un rapporto “alla pari”. Tant’è vero che sono frequenti atteggiamenti allelomimetici che si manifestano copiando posizioni e movenze del padrone. E’ facile sorprendere un alano saporitamente addormentato nel letto del padrone, appoggiato sul fianco e con la testa sul cuscino, o seduto col solo posteriore su sedie e divani.
Questa straordinaria capacità di ragionamento, di adattamento alle diverse situazioni, unita a tanta determinazione e chiarezza di idee, lo rendono un allevo formidabile, a patto di saper essere maestri capaci. Sin da cuccioli gli alani sanno dimostrare ciò che vogliono e lo ricercano con tale decisione da sfiorare la caparbietà. Il tutto si svolge, però, con modi dolci, addirittura divertenti, che tendono ad intenerire il padrone, il quale difficilmente riesce a mantenere la serietà necessaria per farsi ubbidire.
Ecco un esempio che definirei classico. Tutti i cuccioli cercano, una volta entrati in casa, di salire su divani e poltrone. E’ altrettanto normale che il padrone non condivida tale decisione. L’alano sale delicatamente, inosservato, e il padrone ordina : “Scendi!”. Il “nostro” scende diligentemente, ma un secondo dopo è nuovamente, e in perfetto silenzio, accomodato sui cuscini . di nuovo interviene il padrone che viene ancora ubbidito. Il cucciolo comincia ad assumere una espressione disperata, guarda il padrone con occhi lacrimosi e risale mogio in poltrona. Si ripete la scena e ora il piccolo birbante ha uno sguardo da povero orfano abbandonato: va verso il padrone, gli si siede davanti e, atteggiamento tipico della razza, gli porge la zampa. Il padrone ride, gli fa una carezza, il piccolo alano torna soddisfatto in poltrona. La scena si può ripetere fino a cento volte, chiamatela testardaggine, chiamatela chiarezza di idee e fiducia nelle proprie capacità: il risultato è lo stesso. Come si può facilmente intuire, questa prerogativa ha grande influenza sull’educazione del proprio cane. Eppure, per il padrone intelligente, attento ed equilibrato, è assai facile farsi ubbidire ciecamente, grazie a un’altra qualità peculiare dell’alano che è, per natura, fedelissimo e innamorato del suo padrone. Tra l’altro ciò ne fa un ottimo guardiano, e comunque, anche nei soggetti meno predisposti alla guardia, esiste sempre l’istinto di difesa nei confronti del padrone.
Fatte le dovute discriminazioni tra soggetti più sottomessi e quelli più dominanti, tra i timidi e gli estroversi, non è azzardato generalizzare riconoscendo nell’alano una notevole capacità di adattarsi alle diverse situazioni.
Un altro esempio risulterà certamente più chiarificatore di tante definizioni. Lo stesso alano sa ubbidire prontamente agli ordini in condizioni di tranquillità e quando si possa escludere qualsiasi pericolo, per esempio se sta passeggiando rilassato al fianco del padrone in una strada nota. Al mutare della situazione muta il comportamento: in una strada buia lo stesso cane tenderà sempre a precedere il padrone, con le orecchie diritte e i sensi all’erta. Anche di giorno, l’avvicinarsi di sconosciuti vocianti e rumorosi lo indurrà a mettersi tra questi e il proprietario. In queste ultime evenienze, l’alano spesso diventa poco ubbidiente o, meglio , dà l’impressione di fidarsi più di se stesso che di chi lo comanda. In altre parole, non rinuncia a un comportamento protettivo nei confronti di chi ama, mentre, al contrario, sa sottomettersi non rivoltandosi mai, nemmeno quando riceve una punizione ingiusta.

giovedì 20 maggio 2010

Gli Alani Merle

Tra i vari esemplari di alano arlecchino alcuni nascono con un mantello un po piu irregolare!!!
Vi sarà capitato di vederne alcuni...